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Il mio abito da sposa fatto su misura
All’inizio brancolavo nel buio e una sposa, ahimè, è inevitabilmente al centro dell’attenzione, per cui dovevo trovare una soluzione in cui sentirmi a mio agio ed essere felice di quello che avrei indossato in quel giorno speciale.
Ecco i miei consigli personali per togliersi dal panico!
Primo: pensa che la maggior parte dei presenti saranno persone che ti vogliono bene (se così non fosse, fatti due domande!) dunque non sono lì per criticarti.
Secondo: sei unica e il tuo abito può e deve raccontarti.
Terzo: è un’occasione davvero particolare per cui, rispettando le regole base della decenza, OSA! La frase “poi così lo posso rimettere in altre occasioni” è sorella di “lo compro anche se stretto, che tanto lunedì mi metto a dieta”. E sappiamo perfettamente come va a finire!
Quarto: pensa a tre aggettivi e un colore che
descrivano il tuo abito. Sei tu a dettar legge e gli aggettivi scelti guideranno il mood della promessa e della festa che organizzerai.
Io, per esempio, mi sono immaginata così:
Semplice: il modello è così lineare che permette l’aggiunta di un sottogonna in tulle un po’ rock (il mio OSA!).
Naturale: il tessuto è un cotone semplicissimo, la forma dell’abito mi permette di abbracciare, mangiare, sedermi, scappare in caso di ripensamenti… insomma, essere a mio agio.
Unica: questo aggettivo merita più parole. Per me unico vuol dire su misura, sartoriale e artigianale. Ho scelto di chiedere a Emina, di tingere il cotone nell’indigo perché adoro le piante e volevo che il colore del tessuto fosse unico e naturale. Ho chiesto alla Sartoria il Gelso (la sartoria a cui sono più affezionata perché è lì che ho imparato il mestiere) di realizzare la parte alta dell’abito, quella vicina al cuore. Ho chiesto a Giunone Couture di realizzare la gonna e il sottogonna, non solo perché bravissime, ma anche perché amiche capaci di farmi osare un po’ di più.
Ed è così che il mio abito da sposa è diventato l’abito perfetto per me!