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Tessuti: alcune cose da sapere
Ricordo quando mostravo a mia nonna, sarta abilissima, gli abiti “moderni” che compravo. Li toccava con insofferenza e chiosava commentando “stoffetta”. Solo ora capisco cosa sentissero le sue mani: in quel tatto c’era la capacità di riconoscere quanto la qualità dei tessuti, a causa della crescente affermazione della fast fashion, fosse la prima a venir meno.
Mentre si progetta una collezione si visionano tanti campionari di tessuto. In Piemonte, dove produco i miei capi, troppe industrie tessili storiche hanno dovuto chiudere schiacciate dai nuovi mercati internazionali. Perché il tessuto di importazione può costare così poco?
Innanzitutto, è noto che purtroppo anche in questo settore il costo della manodopera è abbattuto dalle condizioni lavorative imposte, troppo spesso non eque. Se avete a cuore quest’argomento, vi consiglio di informarvi il più possibile per riuscire a fare degli acquisti sempre più consapevoli.
Io mi limito a raccontarvi ciò che ho notato in prima persona facendo il mio lavoro: da quando ho iniziato a ricercare e acquistare tessuti per le collezioni ho riscontrato che sempre più spesso alle fibre naturali vengono mischiate fibre sintetiche, alterandone le performance (solitamente in peggio) e che al momento di utilizzarlo si riscontrano falle e imperfezioni per il mancato controllo qualità finale da parte dei produttori. Un altro escamotage molto utilizzato oggigiorno per tagliare i costi è quello di “tirare” il tessuto mentre viene preparato su rotoli o bacchette, vendendo così al cliente qualche cm in meno del richiesto e pagato. Sembra cosa da poco ma immaginate su grandi numeri la differenza che fa! E, nella pratica, immaginate di acquistare un capo realizzato con quel tessuto, lavarlo, e ritrovarvelo molto più corto!
Per fortuna è anche possibile trovare sul mercato nuovi prodotti estremamente validi, finalmente volti a ridurre il loro impatto ambientale sia in produzione sia in fase di smaltimento, e che, seppur sintetici, uniscono i vantaggi di diverse fibre naturali. Ma anche in questo caso bisogna tenere sempre alta la guardia: se costano molto poco, è meglio diffidare!
Esiste un piccolo trucco per aiutarvi a capire la composizione di un tessuto: ritagliatene un pezzetto e con un accendino bruciate un'estremità, se sentite un odore sgradevole di pollo è probabile che sia una fibra naturale e brucerà a media velocità lasciando cenere volatile; se invece ha una combustione immediata e rimane una crosticina dura, lì c’è della plastica!
È vero: la pura lana punge, il lino si stropiccia, la seta costa ma sono tessuti che vi accompagneranno per tanti anni, basterà capire come prendersene cura!